Ho sempre premesso che questa pandemia non sarebbe stata ‘onesta con tutti’ e che per alcuni sarebbe stato peggio di prima, per altri meno. Per questo motivo non esiste anche nel nostro Paese un sentimento universale riguardo l’impatto economico della pandemia. Il dipendente pubblico non ha lo stesso stato d’animo della partita iva, il farmacista quello del ristoratore.
In particolare, quest’ultimo settore sta soffrendo in maniera fin troppo evidente ai nostri occhi. L’Italia si sa è il Paese dove la gente ama mangiare fuori e grazie ad una ristorazione locale spesso a km 0 i costi di questo ‘sfizio’ sono accessibili a molti di noi. Pensiamo alla pizza, il piatto più democratico che esista ma anche a quello che oggi si chiama ‘Street food’ e che per noi veneziani è gustare piccoli intermezzi in piedi nel nostro tragitto senz’auto. Quello che succede oggi nella ristorazione non avrà quindi solo un impatto economico ma anche sociale e per due motivi. Mentre i cosiddetti ristori secondo Corriere.it “solo il 7% delle perdite delle attività economiche saranno ripianate dalle misure messe in campo dal governo. Oggi sono a rischio 292mila microimprese con 1,9 milione di addetti”.
Da parte sua la ristorazione, secondo la Federazione Italiana dei pubblici esercizi, nei primi nove mesi del 2020 ha perso 24 miliardi di euro. Poco meno dei ristori messi in atto dal Governo per tutta l’economia italiana. A Milano hanno chiuso totem della ristorazione come ‘il Paper Moon’ vicino a San Babila, ‘Oste e cuoco’ di Piazza Risorgimento. Grandi e piccoli ristoratori stanno vivendo il medesimo momento. Non è solo questione di ‘forti e deboli’.
Se il Governo non è in grado di creare una diga a questa escalation di chiusure deve pensare subito a come aiutare quelli che rimarranno in piedi nella ristorazione. Perché, e mi ripeto, la ristorazione non è solo un’attività imprenditoriale, è il sale della vita di noi italiani, è uno dei motivi perché dall’estero scelgono il nostro Paese, è un ‘made in Italy‘ da esportare insieme alla moda e a tant’altro. Salvate la ristorazione italiana, è il nuovo film che dovrà andare in onda a breve. Ne va una parte del nostro essere italiani, soprattutto post pandemia.